Chirurgia vascolare: quando ne abbiamo bisogno

La Chirurgia Vascolare è la branca specialistica che si occupa delle patologie che interessano l’apparato circolatorio.

L’apparato cardiovascolare è l’insieme degli organi che permettono la circolazione del sangue e anche della linfa, per garantire alle cellule di tutto l’organismo l’ossigeno e i nutrienti di cui necessitano ed eliminare l’anidride carbonica e altre sostanze di scarto.

Il sistema è costituito dal Cuore, la pompa muscolare che attraverso la contrazione del Ventricolo sinistro spinge il sangue ossigenato nelle Arterie, che hanno il compito di trasportare il sangue ossigenato stesso dal centro a tutti gli altri organi e tessuti. Giunge nei Capillari la cui parete consente lo scambio di ossigeno e nutrienti e ritorna al cuore attraverso le Vene, all’interno delle quali il sangue segue il percorso inverso, cioè dalla periferia verso il centro.

Chirurgia vascolare Catanzaro: quando rivolgersi al chirurgo vascolare?

Quando ad un paziente viene riscontrata una patologia di natura circolatoria, bisogna intervenire con la chirurgia vascolare. L’obiettivo è prevenire per tempo le malattie delle arterie e delle vene e trattarle adeguatamente. Lo specialista interviene con tecniche di riparazione, rimozione, sostituzione o derivazione.

Prima dell’intervento il paziente viene sottoposto ad un’accurata visita di chirurgia vascolare. Vengono prescritti esami specifici per preparare il paziente all’intervento, riducendo quanto più possibile l’invasività chirurgica ed evitando il consumo di sangue per eliminare le trasfusioni.

La visita vascolare fornisce utili indicazioni per pianificare gli esami preoperatori, le modalità e le tempistiche dell’intervento. Gli interventi sono solitamente necessari per casi di: restringimenti, dilatazioni o deterioramenti provocati da aterosclerosi; aneurismi; diabete; insufficienza venosa critica.

Nel corso della visita il chirurgo vascolare raccoglie tutti gli elementi utili e prescrive i seguenti esami diagnostici specifici:

  • analisi del sangue;
  • esami radiologici;
  • angiografia, con o senza risonanza magnetica e con tomografia computerizzata;
  • eco color dopler;
  • indice caviglia brachiale;
  • risonanza magnetica;
  • esami cardiologici.

Sono esami non invasivi e non dolorosi, da eseguire in giorni diversi prima dell’intervento. Alcuni durano pochi minuti, mentre quelli più complessi fino a due ore.

Lo specialista mira a conoscere anche lo stile di vita del paziente, la sua alimentazione, se pratica attività sportive, se fuma, se ci sono altre patologie in corso, se sta assumendo farmaci o se è già stato sottoposto in passato ad altri interventi di chirurgia.

Nel corso della visita il chirurgo, tramite apposite tecniche endovascolari o mini-invasive, verifica anche lo stato dei vasi sanguigni e linfatici

Lo staff medico, una volta conclusa la visita, ha a disposizione un quadro completo del profilo del paziente, così da individuare eventuali rischi relativi all’operazione e pianificare l’intervento affinché si svolga nella massima sicurezza.

Non è prevista una preparazione specifica prima della visita vascolare, ma è opportuno portare con sé tutta la documentazione degli esami precedentemente eseguiti e l’elenco dei farmaci in corso di assunzione.

Dott. Nicola Merenda

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    Dott. Matteo Bossi

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      1Quali patologie rientrano tra quelle arteriose?

      Le patologie del distretto arterioso possono essere principalmente di due tipi: steno-ostruttive e dilatative. Nelle patologie steno-ostruttive si verifica un restringimento del lume dell’arteria o una sua completa occlusione, causata nella stragrande maggioranza dei casi dalla presenza di placche aterosclerotiche. Tutto ciò determina una riduzione del flusso sanguigno nei distretti interessati dalla patologia fino a causare quadri clinici estremamente gravi quali l’ ICTUS e la Gangrena degli arti inferiori. Le patologie dilatative, o aneurismatiche, sono caratterizzate da un indebolimento della parete arteriosa che determina una progressiva dilatazione della parete stessa fino ad arrivare alla rottura, con conseguenza emorragiche che possono essere fatali per il paziente.

      2Quali patologie rientrano tra quelle venose?

      Le patologie del distretto venoso riguardano principalmente la patologia varicosa e la patologia trombotica. Per Varici degli arti inferiori si intendono delle dilatazioni abnormi delle Vene che presentano spesso aspetto sacculare e di cordoni varicosi ben visibili con decorso spesso serpiginoso. La presenza di vene ectasiche e/o varicose causa una stasi del flusso sanguigno che determina insorgenza di sintomatologia caratterizzata da Sensazione di Pesantezza delle gambe, Gonfiore, Bruciore, Arrossamento, Discromie Cutanee e nei casi più gravi Flebiti, Tromboflebiti Superficiali, fino all’insorgenza di Ulcerazioni Cutanee. La Patologia Trombotica si caratterizza per la formazione di coaguli all’interno del circolo venoso. Possono localizzarsi a livello del circolo profondo o superficiale. Nel caso di localizzazione nel circolo profondo si parla di Trombosi Venosa Profonda , mentre si parla di Trombosi Venosa Superficiale quando è interessato il circolo superficiale (Safenico e/o extra-safenico). L’Ostruzione al ritorno venoso causa Dolore, Gonfiore e in Genere Arrossamento Cutaneo dell’Arto interessato. La complicanza più temibile e grave legata a questa patologia è l’Embolia Polmonare, quadro clinico estremamente complesso che determina nei casi più gravi un deficit respiratorio acuto che può mettere a rischio la vita del paziente.

      3Quali sono i sintomi delle patologie trombotiche?

      Dolore, Gonfiore e in Genere Arrossamento Cutaneo dell’Arto interessato sono chiari sintomi di una patologia legata alla formazione di coaguli nel circolo venoso che non devono mai essere sottovalutati affinché non diventino complicanze difficili da gestire.

      4Pesantezza alle gambe, quale può essere la causa?

      La sensazione di “gambe pesanti” può essere conseguenza di uno sforzo fisico ma se si verifica ripetutamente, può essere spia di una condizione patologica sottostante. La pesantezza alle gambe, infatti, può essere un sintomo di patologia varicosa che, se non tempestivamente gestita, può sfociare in patologie gravi come flebiti, tromboflebili, fino all’insorgenza di ulcere cutanee.

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